CUORE E MENOPAUSA
Si pensa che le malattie dell’apparato cardiocircolatorio, soprattutto l’infarto, interessino tipicamente il sesso maschile; invece anche la donna si ammala di cuore; questo avviene tipicamente dopo la menopausa, perché nel periodo fertile è protetta dagli estrogeni. Poiché l’età media di insorgenza della menopausa è poco dopo i cinquanta anni e la vita media è attorno agli 85 anni, questo periodo rappresenta oltre un terzo della vita della donna. La donna vive più a lungo dell’uomo, ma col passare degli anni si ammala di più e le malattie cardiovascolari diventano la prima causa di morte risultando quindi più frequenti dei tumori.
Il calo della produzione degli estrogeni determina un aumento del peso corporeo e dei valori pressori, ma anche del colesterolo sia totale che LDL (il colesterolo “cattivo”) e dei trigliceridi, che nella donna hanno una importanza maggiore rispetto all’uomo), mentre si riduce il colesterolo HDL (il colesterolo “buono”). Queste modifiche sono un importante fattore per lo sviluppo della patologia aterosclerotica a livello coronarico e cerebrale con conseguente rischio di angina pectoris, infarto miocardico, ictus cerebri.
Spesso però, poiché la sintomatologia tende a essere più sfumata e talora atipica, la diagnosi viene fatta tardivamente e di conseguenza anche l’inizio della terapia risulta tardivo.
I fattori di rischio molto frequentemente sono tra loro associati determinando un effetto moltiplicativo: tipico è il caso della sindrome metabolica cioè l’associazione di aumento dei valori della glicemia, dei trigliceridi, della pressione arteriosa, della circonferenza addominale e di riduzione del colesterolo HDL che comporta un significativo incremento del rischio.
Fondamentale pertanto risulta l’individuazione e la correzione di tutti i fattori di rischio che oltre a quelli già citati sono rappresentati dal fumo di sigaretta compresa la sigaretta elettronica per attuare una efficace strategia preventiva che non può prescindere da uno stile di vita corretto, una alimentazione sana, una attività fisica adeguata. I farmaci andranno utilizzati qualora queste misure non risultino sufficienti.
Dopo i 50 anni risulta quindi opportuno effettuare anche il controllo dell’apparato cardiocircolatorio, che si deve affiancare allo screening per i tumori, poiché la prevenzione attuata precocemente e correttamente risulta ancora l’arma migliore per non ammalarsi.
DOTT. MAURIZIO BARONI
Cardiologo- Poliambulatorio MG